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Bigoudì ha tutto quello che potrebbe desiderare: vive in un palazzo megagalattico, la sua vita è scandita da piacevoli appuntamenti quotidiani, ma soprattutto ha lui, il suo bibbi bello, il suo babà al rum, il suo cagnolino Alfonso. Quando una mattina lo trova sul tappeto addormentato per sempre, Bigoudì viene travolta da un dolore spaventoso quanto l'amore per lui: piange al cinema, per la strada, dal dentista, davanti alla tv con una sua foto sul divano. Bigoudì non vuole più rischiare di soffrire così, perciò decide di isolarsi da tutti e tutto. Non c'è nulla che potrebbe farla cambiare idea. O forse sì? Un albo dolcemente ironico sull'amore e il dolore della perdita, del lutto, che ci insegna che anche quando siamo disperati, può sempre succedere qualcosa di nuovo. Età di lettura: da 7 anni.
Bigoudì è un’arzilla nonnina di città, con una routine fatta di volti, appuntamenti, vizietti e piacevoli abitudini, e in tutto ciò ha sempre al suo fianco un amico a quattro zampe “il suo bibbi bello, il suo babà al rum”.La quotidianità di Bigoudì si spezza quando il suo compagno di vita Alfonso si spegne. Bigoudì piange, piange molto, ovunque ed in ogni istante. Così decide di fermarsi e isolarsi da tutto ciò che può nuovamente portarla a soffrire, dicendo un secco “mai più”. Il lutto prende così posto nella sua vita, fino a che un evento apparentemente insignificante…Lascio così, con tre puntini di sospensione il finale su un argomento così importante ma tremendamente personale. Sta di fatto il giallo protagonista indiscusso nelle tavole di Sebastien, la leggerezza con cui sono illustrate, la stessa leggerezza che ritroviamo nel modo in cui Delphine racconta la storia lasciano sempre al lettore un’ancora positiva, nonostante il tema della morte e del lutto.